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Asterio
«La
regina Pasìfae era mia madre,
un bianco
toro sacro era mio padre,
Asterio il
nome che mi venne dato,
ma"Minotauro" venivo chiamato.
Il corpo
umano, la testa di vitello:
«ogni figlio, a mamma sua, è bello.»
Capìi,
però, di non essere normale:
per
metà ero uomo e metà animale.
Minosse
fece costruire il Labirinto,
e mi
rinchiuse dentro questo recinto.
Chiunque vi
entrava non vi usciva:
girando e
rigirando, poi, vi moriva.
Un
dì entrò in questo ambiente
un giovane
alto, forte e possente.
Di me, alla
fine, egli ebbe ragione:
lasciai,
così, la vita e la prigione.
Dite, quale
colpa avrei commesso?
Io fui solo
il frutto d'un amplesso.
La
verità bene ognun saper deve:
«albero pecca... e
ramo riceve.»
(Pino Bullara)