Niobe
«Lacrime amare verso continuamente.
I miei occhi divennero
sorgente,
ed io in pietra
sono stata mutata,
e per l’eternità sola e addolorata.
“Ne uccide più la parola che la spada.”
Per non saper tener la lingua
a bada,
l’ira di Leto provocai (che
disdetta!)
e dei suoi figli la crudele vendetta.
Sette figli e sette figlie avevo avuto,
fiera, io mi vantavo dell’accaduto.
Biasimavo Leto,
con i suoi gemelli,
che di figli aveva avuto solo quelli.
Tutti i figli maschi Apollo
mi uccise;
alle mie figlie Artemide la vita smise.
Una roccia divenni
per disperazione,
che versa lacrime in continuazione.
Stolto è colui
che si vanta del fato,
e biasima chi è stato meno fortunato.
È giusto compiacersi dei
propri beni,
ma all’orgoglio vanno messi i freni.»
(Pino Bullara)