Zeus

 

«Crono, mio padre, era un essere indegno,

 evirò suo padre Urano e gli prese il regno.

Avendo, poi, paura di essere detronizzato,

 divorava ogni suo figlio, già appena nato.

 

 Un duro destino, mia madre m’ha impedito,

escogitando uno stratagemma ben ordito:

al mio posto, mise un sasso in un panno,   

che Crono divorò, non fiutando l’inganno.

 

Crebbi, quindi, nascosto nell’isola di Creta,

sospeso tra cielo e terra in una cesta segreta.

Divenuto adulto, mio padre, volli affrontare;

vintolo, sasso e i fratelli gli feci rigurgitare.

 

Così Estia, Demetra, Hera, Ade e Poseidone

tornarono liberi da questa strana prigione.

Poi il regno tra tutti noi venne frazionato,

io, però, re di tutti gli dèi venni incoronato.

 

Collocammo sull’Olimpo la nostra dimora.
 Titani e Giganti guerreggiammo da allora.

Vittoriosi infine, li chiudemmo nel sottosuolo;

così, Signore dell’universo rimasi io solo.»

(Pino Bullara)

 

 


Nella testa di Zeus

Mitologia


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