Music On/Off

                                                     

  


  I vestiti della libertà

 

«Voglio essere libero.

Libero imprenditore,

libero di trasferire e licenziare,

libero di globalizzare e delocalizzare.

Libero.»

 

«Voglio essere libero.

Libero di lavorare serenamente,

libero nella certezza del posto di lavoro,

libero di godermi le ferie senza sorprese.»

 

«Voglio essere libero.

Libero di civilizzare il mondo,

libero di farlo anche con la forza,

libero di usare le armi e fare la guerra.»

 

«Voglio essere libero.

Libero di esprimere le mie idee,

libero di dissentire dalle tue,

libero nella pace e nella comprensione.»

 

«Voglio essere libero.

Libero come un uccello,

libero di volare nel cielo azzurro,

libero di piombare giù, come un rapace.»

 

«Voglio essere libero.

Libero come un uccello,

libero di volare nell’arcobaleno variopinto,

libero di amare il mondo come una colomba...

libero.»

 

 

 

      L’ispirazione

 

L’ispirazione è come un soffio di vento:

ti coglie in un istante, in un momento.

Un sottile pensiero... e la tua mente

comincia a frullare immediatamente.

 

Tutto, però, appare avvolto nella nebbia,

come pensieri imprigionati, in gabbia;

quando l’idea si è, poi,  concretizzata,

va a poco a poco rivista e ben limata.

 

Un tocco di colore, con il pennello

o un colpo di sgorbia, col martello,

come se fosse un quadro o una scultura:

a poco a poco nasce  una tua creatura.

 

Se, alla De Andre’, ci metti una nota bella,

come la dolce “ Canzone di Marinella”,

avrai realizzato, così, la tua composizione:

una nuova poesia, una melodiosa canzone.

 

O.K.

 

 

C’era una volta una coppia importante,

con una O maiuscola  e una K pimpante.

Quando c’erano loro, tutto andava siglato,

la loro presenza era sinonimo d’approvato.

 

Poi, la cappa volle passare, lei, in testa,

per stare, come i divi, sull’onda in cresta:

da allora, più nessuno, così, li rispettò...

e come in un ring, tutto finì a K.O.

 

 

La diecina

 

C’era una volta uno zero tagliato,

per nulla era stimato, né calcolato.

Nessuno lo teneva in considerazione

e non valeva niente nell’addizione.

 

Poi, per lui venne il giorno più  nero,

quando gli dissero che era solo uno zero,

che non contava niente, che faceva pietà,

ch’era inferiore perfino all’ultima metà.

 

L’uno cercò di prendere le sue difese,

ma ricevette anche lui ingiurie ed offese.

Allora, se ne andò tutto arrabbiato,

portando con sé lo zero maltrattato.

 

Ma all’improvviso, i numeri si alzarono

e con rispetto la nuova coppia salutarono,

perchè tutti riconobbero, è normale,

la superiorità d’un numero decimale.

 

 

  Filastrocca dei mestieri

 

 

Filastrocca dei mestieri,

filastrocca dei panettieri,

che si alzano presto al mattino,

per portarti un caldo panino.

 

Filastrocca del contadino,

di chi ha l’orto o il giardino,

di chi lavora i campi con cura,

per portati frutta e verdura.

 

Filastrocca del muratore,

dell’artigiano, del dottore,

di chi usa il proprio cervello

e che trova il suo lavoro bello.

 

Filastrocca del carabiniere,

del poliziotto, del pompiere,

del magistrato e dell’avvocato

che difendono il malcapitato.

 

Filastrocca degli studenti,

dei docenti e dei dirigenti,

di chi a scuola ci sta bene,

di chi lo studio ha nelle vene.

 

Filastrocca del lavoratore,

dell’artista, dell’imprenditore,

di chi lavora con serietà,

per far progredire la società.

 

 

     Auguri a colori

 

 

Vorrei carpire

il rosso

fuoco dell’Etna,

per accendere

i cuori d’Amore.

 

Pulire,

col bianco

delle nevi delle Alpi,

gli animi tetri

per farli più solari.

 

Accrescere,

col verde

dei boschi

sardi e appennini,

la speranza e la gioia.

 

Prendere,

l’azzurro del mare

e un cerchio di stelle,

tante quanti i mesi,

per ricordare la fraternità.

 

E in fine,

coi colori dell’iride

e un ramo d’ulivo,

vorrei augurare al mondo:

pace e serenità.

 

 

     È primavera

 

 

Son tornate a fiorire le mimose

nel mio giardino.

Son tornate a fiorire  le rose

e il gelsomino.

Vistosa appare, sopra il cancello antico,

una gialla cresta.

Le tortorelle, sui rami nudi del fico,

volano in festa.

E  intorno, il verde della bougainville

esalta gli altri colori.

Le brattee nascono a cento e a mille,

più in là, ecco dei fiori.

Nell’aria si sentono le note melodiose

d’una capinera.

Son tornate a fiorire le mimose:

è primavera.

                                   (Pino Bullara)

 

 


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