Leonardo


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Leonardo

 

«Il secondo dì delle prime idi di primavera,

la terza ora, quando in cielo la luna c'era,

a Vinci la vita mia si apriva al mondo,

quarant’anni prima di saperlo rotondo.(1)

 

Chaterina” fu il nome di mia madre,

“Piero da Vinci” quello di mio padre.

“Lionardo” il nome che mi venne dato,

in casa paterna, da subito, fui accettato.

 

Mio padre, nell’età dell’adolescenza,

mi volle con sé nell’amata  “Fiorenza”.

Frequentai la bottega del Verrocchio;

dai Medici ero visto di buon occhio.

 

A trent’anni, poi,  a Milano  fui inviato;

da Ludovico il Moro venni nominato

ingegnere civile e militare; fui pittore,

architetto, scultore, musico e scrittore.

 

Dipinsi  le mie opere con grande passione:

“La vergine delle rocce”, “L’annunciazione”,

“Il cenacolo”, “La dama con l’ermellino”,

e poi “Sant’Anna, la Vergine e il Bambino”

 

Un colosso equestre aspettava la fusione,

ma la statua non vide mai la realizzazione,

perchè Ludovico dai Francesi fu scacciato,

un anno prima che il secolo fosse terminato.

 

Mantova, Venezia e ancora “ Fiorenza.”

Continuai gli studi di tecnica e scienza.

Iniziai la “Monna Lisa del Giocondo”:

sorriso misterioso e suggestivo sfondo.

 

Tornai poi a Milano e dopo a Roma,

infine, cambiai luoghi e pure idioma:

andai ad Amboise, in terra francese,

alla corte d’un sire saggio e cortese.

 

Inventai un leone che meccanicamente,

si muoveva tutto solo e automaticamente.

Poi,  tante macchine di pubblica utilità,

per il progresso civile di tutta l’umanità.

 

Diciannove anni il secolo nuovo compiva,

a Maggio nel secondo dì, la vita mia finiva:

«Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire,

così una vita bene usata dà lieto morire.»

 

Francesco Primo dirà alla mia morte:

«Un grande uomo mancherà alla corte;

rimpiango l’amico, l’artista geniale,

ma sopratutto un filosofo eccezionale.»


(Pino Bullara)



(1)
Nel 1492 Colombo cercherà di “buscar el levante

por el ponente”, dimostrando che la terra è sferica.

Leonardo nacque quarant'anni prima, al secondo dì
delle prime idi di primavera, cioè
il 15 Aprile 1452.
Morirà ad Amboise il 2 Maggio 1519

 

 

'U codici da Vinci


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