“Il senatur baüscia”*
Di certo non è stato un pozzo di scienza,
divenne perito con corsi per corrispondenza.
Faceva il medico senza essere laureato,
per questo motivo la moglie l’ha ripudiato.
Col nome Donato
provò a fare il cantante,
a Castrocaro ebbe
una bocciatura eclatante.
Anche come poeta fu un vero fallimento;
allora si buttò in politica, un bel momento.
Esordisce inizialmente come comunista,
diventa pian piano, però, un secessionista.
Piacendogli spararle grosse continuamente,
inventa “la Padania”, una cosa inesistente.
Quindi, all’insegna del “ ce l’ho duro”,
consolida un metodo efficace e sicuro:
più sciocchezze e volgarità propinava,
più la gente, entusiasmata, lo votava.
Così, al grido di “ Roma ladrona”
al senato di Roma conquista una poltrona.
Da allora “il
senatur” sarà chiamato,
da destra e da sinistra verrà corteggiato.
Del governo, diventa l’ago della bilancia,
coalizioni vecchie disfa e nuove rilancia.
Il senatur fa il
gestaccio con quel dito...
e al Nord “la
lega” diventa il primo partito.
Come un vero re, poi pensa al suo delfino,
che, ovviamente, sarà solo un pesciolino:
“il Trota” da
tutti verrà soprannominato,
e come il padre, anche lui sarà osannato.
Ma il tempo è galantuomo e tutti aspetta,
con calma, con pazienza e senza fretta.
Così “la
lega” viene indagata in fatti seri:
imbrogli, collusioni mafiose e fondi neri.
Il Trota e il Senatur
si dimettono di botto.
“Ladroni a casa nostra” è il
nuovo motto.
Altro che duro! La grinta s’è fatta “muscia”.
Finisce qui la storia del “senatur
baüscia”.
(Pino Bullara)
*Sbruffone (vocabolo lombardo)
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