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Filastrocca
delle parole curiose
Filastrocca
delle parole curiose
che sembrano
dire tutt'altre cose;
parole che
generano confusione,
cui
bisogna prestare attenzione.
Un bullo, di certo, non è un bullone,
un'aquila, poi, non fa un aquilone.
Dalla pulce non nasce un pulcino,
un piccolo fiore non è un fiorino.
Il bottino non è un piccolo bottone.
Non fanno a botte le brave persone.
un bottone non è una grossa botte,
le cotte dei preti non vanno cotte.
Una pianta non genera un pianto,
una manta non sposa un manto.
"Non
ti scordar di me" è un fiore,
ma
myosotis lo chiama il cultore.
Un topo strano non è un topazio,
il toponimo ha un proprio spazio.
Un'orma grossa non è un ormone,
un grande mago non è un magone.
Un canone è una tassa da pagare,
un canotto sta in mezzo al mare;
un canino non è un cagnolino,
ed un cavillo non è un equino.
La radice va interrata e coltivata,
va
estratta, però, se è quadrata.
La pinacoteca non è una pineta,
e stare a regime è fare la dieta.
I monsoni sono venti orientali,
due
zero-dieci sono venti decimali.
Al gioco col morto non c'è nessuno,
chi mangia,
poi, spezza il digiuno.
Di parole
curiose ce ne son tante,
impossibile
citarle tutte quante.
Filastrocca
delle parole strane,
filastrocca delle
parole... italiane.
(Pino Bullara)