La
leggenda del corvo variopinto
Sappiamo che
Zeus fece ogni tipo d'animale:
il corvo,
l'aquila, il lupo, il cane... il maiale.
Coi colori
dell'iride, poi, dipinse gli uccelli,
perché li volle
fare, fra tutti, colorati e belli.
Ma quando
fu la volta del corvo (poverino!)
di colore non
ne rimase neanche un pochino.
Così
l'uccello rimase nero, come il carbone,
andando via portandosi dentro un gran magone.
Rovistando
tra i rifiuti, lasciati dalla Divinità,
vide che di
piume ce n'erano in gran quantità.
Così
le raccolse e le selezionò diligentemente,
poi, le
più belle se le pose sul corpo, abilmente.
Gli uccelli
vedendo quel magnifico esemplare,
tutti d'accordo,
loro re lo vollero nominare.
Ma quando
fu il giorno dell'incoronamento,
strano e forte, all'improvviso
si alzò il vento.
Le false piume,
ad una ad una, via volarono
e il loro colore
nero le piume vere mostrarono .
Gli uccelli,
così, misero l'impostore alla gogna,
che di nero,
poi, diventò rosso per la vergogna.
Conosco un
tizio senza rossore né dignità,
che divenne a capo
di tutta una comunità.
Per
ciò che non è continua a farsi passare,
ma la figura
di quel corvo... finirà col fare.
"Si
racconta e si dice: una vota c'era...
e
se non è favola finta è favola vera!"
(Pino
Bullara)