Music off/on


Athena

 

«Dalla testa di Zeus, che Efèsto aprì con cura,

sono uscita io, con lancia e tutta l’armatura.

In realtà, l’oceanide Metide era mia madre,

che mutata in acqua, fu bevuta da mio padre. 

 

Costei, però, essendo di natura immortale,

 visse dentro il marito, nella zona cerebrale.

Io, essendo già stata concepita, in quelle ore,

crebbi, pure, nella testa del mio genitore.

 

Fui la dea dell’intelletto e della sapienza,

delle arti, della tessitura e della scienza.

Ero venerata da tutti i Greci e dai Troiani;

come Minerva venivo adorata dai Romani.

 

La civetta, simbolo di furbizia e scaltrezza,

e l’ulivo, segno di generosità e di ricchezza,

sono gli emblemi della mia rappresentazione;

con essi gli artisti fanno la mia raffigurazione.

 

Portai l’ègida,* in dono da mio padre avuta;

divenni  guerriera impavida e assai temuta;

poi, con la testa di Medusa applicata ad essa,

riuscivo a tenere ogni persona sottomessa.

 

 Parthenos”, cioè vergine, è un mio appellativo,

perché rifiutavo l’amore di ogni uomo o divo.

La città d’Atene tengo sotto la mia protezione;

per me gli abitanti costruirono il “Partenone”.

 

E ancora oggi che son mutati usi e costumi,

e che nessuno più si rivolge ai vecchi numi,

io resto qui ad Atene, dall’alto del Partenone,

continuando a proteggere Città e popolazione.»

(Pino Bullara)

 

*L’ègida era una corazza (o scudo) fatta da Efèsto,

  su commissione di Zeus, con la pelle indistruttibile

  della capra Amaltea. Ad essa Athena vi aggiunse

  la testa di Medusa che pietrificava, dono di Perseo.

 

Premessa

 

Mitologia


Home