Nel
nome di...
Gli
animali uccidono per difendersi o per procurarsi il cibo; l'uomo comune lo fa
per appagare i propri istinti egoistici; l'intellettuale ... è la
peggiore specie; non solo commette ( anzi, fa commettere) crimini atroci, ma
per giustificarli tira in ballo etichette di comodo:
" Patria", "
Libertà", "Razza",
"Dovere", "Popolo"... "Dio".
Commettere un crimine " nel nome di..." non solo giustifica, anzi esalta ... e poi demanda ad altri (intoccabili, impalpabili, eterei) le proprie responsabilità! "Io non ho colpa: Dio lo vuole"! E proprio al grido: " Dieu le veut", nel 1095 il papa Urbano II diede inizio alla I crociata.
Ora ci scandalizziamo se questo Dio ha cambiato nome e nel nome di Allah si fanno massacri e si abbattono torri, magari, gemelle.
Hitler iniziò la seconda guerra mondiale "nel nome della razza ariana." Finita la guerra, per quella martoriata terra di Palestina la parole "pace" non vuole arrivare. Due popoli vivono lì da tempo immemorabile; due popoli che si riconoscono nello stesso Patriarca e nello stesso Dio; due popoli che da sempre sono in contrasto e in lotta tra di loro.
Nel 1947 l'ONU cercò di risolvere il problema: "due stati per due popoli, politicamente divisi, economicamente uniti."
Nel 1948 gli Ebrei fondarono lo stato di Israele; i Palestinesi ancora aspettano di realizzare il proprio sogno... e dall'una e dall'altra parte la risposta è odio, guerra, attentati, blitz e massacri.
«Col mitra in mano e
ho ucciso gente, ho creato dolore. (...)
«Le bombe addosso e il Corano
nel cuore
ho
ucciso gente, ho creato dolore.(...)
I protagonisti di questa poesia sono un Ebreo e un Palestinese; fieri del proprio credo, i due, divenuti vittime della propria violenza, finiscono "nel vento", dove scopriranno, tardivamente, la verità:
"Nel
vento, tutti sappiamo, ormai, la verità...
c'è una razza sola: l'Umanità."
(Pino Bullara)