Semiramide
«Fui
sempre a fianco del mio signore,
in campo di
guerra o davanti al camino,
passavo con
lui, i miei giorni e le ore:
io Semiramide,
lui il re assiro Nino.
Combattevamo
davanti a una breccia,
di una
città dalle mura di grande mole,
qualcuno
scoccò dall’alto una freccia:
sparì
il mio sposo, al tramonto col sole.
Dopo
l’esequie, ancora combattimenti
e andai sicura di vittoria in vittoria.
Divenni regina
di vasti possedimenti,
passai nella
leggenda, oltre la storia.
Dall’Egitto
fino alla Media, Babilonia
divenne il
centro di un grande regno;
anche
l’Etiopia divenne una colonia,
l’India
assoggettai sotto il mio segno.
Ricostruii
Babilonia da cima a fondo:
divennero i
giardini pensili e le mura
tra le più belle meraviglie
del mondo;
per tutti una
legge e giustizia sicura.
Ma, per
ambizione e sete di ricchezze,
mio figlio,
con forza, si prese il potere.
Di me, poi, si
diranno tante nefandezze.
Morii amareggiata, per il dispiacere.»
(Pino Bullara)