Pandora
« Da quando si riprese il fuoco
l'umanità ,
rubato da Prometeo, un dì, alle
divinità,
l'ira di Zeus sugli uomini s'era
scatenata
e solo con l'idea di me gli fu
appagata.
Pandora: "tutta un
dono", quella del vaso;
dono degli dei agli uomini, non per
caso,
ma per realizzare un piano
ingannevole:
insidia nascosta in una donna
incantevole.
Con terra e fango da Efesto fui impastata,
la mia bellezza da Afrodite mi fu
data,
l'astuzia da Athena e il carattere da
Era,
poi con un soffio Zeus mi fece viva e
vera.
Fui data in dono come sposa ad Epimeteo.
A ciò s'era opposto il fratello
Prometeo,
che un vaso sigillato gli aveva
consegnato*
e di diffidare degli dei gli aveva
consigliato.
Con quel vaso sotto il naso
costantemente
ero, così, tentata d'aprirlo
continuamente.
Infine, tolsi il tappo: i mali uscirono
tutti...
vennero sulla terra: peste, guai e
lutti.
Nel vaso rimase la speranza
solamente,
per continuare ad illudere ancora la
gente,
ma la speranza, senza plausibili
ragioni,
è la più perfida di tutte le maledizioni.
Per colpa d'una donna, diranno gli
stolti,
gli uomini sono stati, così, tutti
coinvolti:
rischi e problemi di certo dà
l'esperienza,
ma è la sola via che porta alla
conoscenza.»
(Pino Bullara)
* Secondo altre fonti, il vaso lo portava in dono la stessa Pandora.
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