Maggio 1898
(La
protesta dello stomaco)
Nel Maggio milleottocentonovantotto,
il
prezzo del pane raddoppiò di botto;
c’erano
disoccupati, basso era il salario,
a
stento, a Milano, si sbarcava il
lunario.
Una
belva feroce, con la faccia da uomo,
schierò
le sue truppe a piazza duomo;
affamata,
la gente chiedeva un boccone,
Bava Beccaris rispose a colpi
di cannone.
E fu
una strage che passerà alla storia,
ad
infamia del re e della sua memoria.
Il macellaio di Milano venne insignito,
e quel
sangue innocente restò impunito.
Dall’America,
dov’era andato un giorno,
l’angelo nero riprese la via del ritorno.
Gaetano Bresci aveva un solo disegno:
l’eliminazione
fisica di quel re indegno.
E
sarà lui che premerà sicuro il dito,
contro
colui, dove altri avevan fallito.
Il ventinove luglio del secolo neonato,
a Monza, Umberto primo verrà
assassinato.
Condannato,
l’anarchico finirà in prigione,
ove verrà
“ suicidato” da sicari dell’istituzione.
“È Giusto rispettare le regole e lo stato,
ma cosa fare quando è il potere infangato?!”
(Pino Bullara)