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(Ai miei figli)

 

Cornelia

 

«Figlia del grande Scipione Africano,

fui sposa del nobile patrizio romano

Tiberio Sempronio Gracco, senatore,

padre modello e mio unico amore.

 

Per la sua perdita, il mio cuore fu trafitto

e rifiutai di sposare anche il re d’Egitto .

Matrona romana, avevo una vita agiata,

vivevo con decoro e da molte  invidiata.

 

Cornelia fui chiamata dai miei cari

e fortunata fui per i figli esemplari.

Come me, essi amavano la lettura,

furono educati all’arte e alla cultura,

 

a essere uomini onesti, cercare la verità,

a disprezzare la cupidigia e la falsità.

Tribuni, Tiberio e Caio furono eletti

e diedero la vita perchè seri e corretti.

 

Una volta una donna mostrò i suoi ori

e mi domandò dove tenessi i miei tesori.

Io indicai i miei figli, sì, proprio quelli

e fiera di loro dissi: ecco i miei gioielli.»

 

                                 (Pino Bullara)